"A questo punto troviamo un giorno o due per sistemare le nostre cose.
A questo punto mene frego di tutto, è l'unica possibile via d'uscita.
A questo punto è bene che entrambi ritroviamo la nostra serenità in qualunque modo si voglia.
A questo punto non ho bisogno di dare altre spiegazioni.
Ormai ti conosco abbastanza per sapere come ti stai muovendo. A questo punto è bene per me avere il coraggio di dire basta e non dipendere più dai voleri e gli umori tuoi. A questo punto potrai comandare e soggiogare chiunque con le tue arti ammaliatorie e ti auguro tutto il meglio. Io me ne sbatto altamente di tutto. A questo punto ritornerò ad essere il M. di sempre, quello che sogna e Ama un mondo migliore e non edulcolorato. Un mondo fatto di veri sentimenti e non di paillettes ingannevoli buone solo per le allodole. Io non sono un'allodola! Dal momento che hai realizzato che non potrò mai essere come tu vuoi (poi sarei io manipolatore, vero?), hai fatto di tutto per allontanarmi e ci sei riuscita. Sei stata bravissima debbo dire. Conoscendo le mie vulnerabilità hai colpito giusto e io ho ceduto subito. Sono fragile e indifeso in tal senso, non riesco a trattenere quella parte istintiva che tu sempre vai a colpire. A questo punto me ne frego a tal punto che non voglio più soffrire per chi non mi corrisponde, soprattutto per chi non ha un minuto di tempo da dedicarmi e mi relega come ruota di scorta che viene dopo di tutto. Un soprammobile, un giochino erotico da tenere sul comodino in attesa dei propri comodi. A questo punto sul comodino potrai far accomodare un altro dildo, in attesa che si stanchi o magari sottostà ai tuoi desideri. Un pò come hai fatto a Luglio scorso e visti i risultati ottenuti sei tornata indietro con la coda tra le gambe piagnucolando e, naturalmente, riversando tutta la colpa su di me. Poverina!!! Come immagino che stai già cercando un sostituto, ti si legge negli occhi, quando ti parlo e ti fisso lo sguardo e tu lo distogli per disagio. Falsa e ipocrita. Poi lo stronzo che abbandona sono io, vero? A questo punto andate in culo tutti quanti e che ognuno segua il proprio percorso. Io la mano l'ho tesa fino alla fine e ne ho ricevuto solo piagnistei e valanghe di merda e infamie. A questo punto basta, me ne vado e addio! Mi mancherai come l'aria che respiro e sarà durissima questa volta. Ma così è e doveva, evidentemente, essere.
Ti auguro il meglio, tutto il meglio con estrema sincerità!"
Caro M.,
dalla tua lettera ci arriva tanta tristezza, rabbia e fatica per la situazione che stai vivendo. Non abbiamo tutti gli elementi per avere un quadro completo della situazione, ma dalle tue righe trapela tutta l’intensità del rapporto e un’intermittenza caratterizzata da tanti alti e bassi. Immaginiamo quanto possa essere frustrante vivere un momento del genere, soprattutto perché capiamo che quelle da te descritte sono dinamiche che sono andate avanti per tanto tempo, grazie al riferimento che fai a un evento preciso che risale all’estate scorsa.
Dalle tue parole si comprende quanto il rapporto con questa ragazza sia stato passionale. Intensità e passione, quando connesse all’intermittenza, possono però essere rischiose in quanto possono creare dipendenza; in queste situazioni ci si può sentire un po’ come dici tu: “comandato” e “soggiogato”, con la voglia di riscatto di non dipendere più dagli umori dell’altro.
Proprio come nelle dipendenze, la soluzione del “taglio netto” può essere la via d’uscita più efficace, seppur dolorosa; in alternativa, si tenderà spesso a trovare un motivo per giustificare la persona e mandare avanti il rapporto. Questo perché, quando si è abituati agli alti e bassi in una relazione, è difficile che si creino eventi a tal punto intollerabili da motivare un vero e proprio un taglio netto; inoltre, è difficile staccarsi da rapporti relazionali simili al tuo, proprio perché si può avere la sensazione che non si abbia avuto il tempo di viverne tutto il potenziale. E il gancio è proprio questo: il “si, però…”, il “si, ma…” e il “forse sono io che…”.
In rapporti analoghi a quello che ci descrivi, solitamente ciò che si guadagna in intensità, si perde in serenità; il rischio di una “lotta di potere” è sempre in agguato e questo può far sentire tesi, sulle spine, con variazioni e sbalzi di umore, a seconda degli eventi o dei “non eventi” collegati all’altra persona: ci si sente vulnerabili e con la paura di essere feriti.
Ciò che ci teniamo a rimandarti è che nonostante tu sia consapevole della sofferenza che ti sta portando questo allontanamento, hai comunque preso coraggio, con grande forza di volontà, decidendo di allontanarti da una relazione che non sentivi appagante a tutti gli effetti. Non è da tutti. E’ difficile, in simili dinamiche, riuscire a staccarsi definitivamente e, come dicevamo prima, è invece più facile ricadere in riavvicinamenti. Rimanendo incastrati però, è raro che le cose possano cambiare e con il passare del tempo si rischia di perdere di vista la persona che abbiamo di fronte. Ciò che si insegue potrebbe non essere più l’altro, ma il gioco di intermittenza che la presenza dell’altro suscita: un insieme di adrenalina e sofferenza che innescano un circolo vizioso che può durare per molto tempo se non viene interrotto drasticamente. Paradossalmente, si può arrivare a cercare una persona che riconosciamo sin da subito come incapace di essere in linea con i nostri bisogni o in grado di farci stare bene.
In qualsiasi tipo di rapporto, per quanto noi possiamo amare, desiderare e stare bene con l’altro, è sempre importante non perdere di vista se stessi, il proprio modo di essere e di stare nel mondo. Spesso infatti, uno sbaglio che si tende a ripetere, senza neanche rendersene conto, è la tendenza quando ci leghiamo a qualcuno di dare priorità all’altro a discapito di noi stessi; se all’inizio di una relazione tale modalità è più che normale, è necessario che evolva con il tempo.
In questo momento prova a ripartire da te, da quello che senti di avere messo da parte, rimettendo al centro della tua vita te stesso e le tue necessità. Usa le energie per “recuperarti”, senza pensare a ciò che stai togliendo all’altro ma piuttosto focalizzandoti su ciò che vuoi riconquistare della tua essenza. Tieni a mente il rischio della variante “dispetto”: il sottrarsi alla tua ragazza non lo fai per fare un dispetto a lei, ma per dare valore a te stesso, ai tuoi sentimenti e alle tue necessità.
Il “M. di sempre, quello che sogna e ama un mondo migliore e non edulcolorato” può rimanere sempre al primo posto, per tutto il tempo che sentirai che sia giusto così, a prescindere da chi deciderai di avere accanto. Possiamo smussare gli angoli, ma non stravolgere noi stessi.
Riparti da te.
Ti auguriamo buona fortuna.
Un caro saluto,
Dott.ssa Cavalieri e Dott. Orelj
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