La Buc@ delle lettere: Cercare le domande giuste
- la Coppia per la Coppia
- 7 ott 2020
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 2 set 2021

Salve a tutti! Ho 39 anni e vivo in un piccolo paese della Calabria.
Ho vissuto in un’isola della Campania fino ai 5 anni e poi ci siamo trasferiti con la famiglia. Avendo una madre straniera i tratti somatici accentuati sono stati oggetto di discriminazione durante i primi anni di scuola ed asilo. Una volta ricordo che la maestra mi picchiò con due sberle, senza fare domande, perché entrando in classe all’improvviso mi trovò a rispondere male ad un compagno che mi prendeva in giro facendomi sentire diversa. Per me già era difficile accettare il trasferimento, poi il fattore integrazione scolastica non rendeva facili le cose.
Non ho dei bei ricordi di quel periodo fino a quando non si trasferirono anche i miei cugini qui (almeno avevo qualcuno con cui giocare e che mi accettasse incondizionatamente), poi nacque mia sorella(avevo9anni) e pian piano le cose migliorarono. Alle scuole medie feci amicizia in modo più semplice anche se le amicizie che avevo erano molto diverse dalla mia essenza, io tranquilla e loro il mio opposto. Anche durante il liceo avevo amici “vivaci” e spesso litigavo con i miei genitori che controllandomi venivano a sapere cose che cercavo di nascondere (saltare la scuola, fumare sigarette, vedere ragazzi). Una volta finito il liceo presi la patente ed andai all’università, scelsi la facoltà di Sociologia perché mi ha sempre attirato l’aspetto relazionale col pubblico, le loro scelte, abitudini. Il periodo universitario mi ha fatto conoscere tante persone, alcune di loro poi diventarono amici con cui ho ancora rapporti altre furono solo persone di passaggio.
Conobbi anche quello che poi divenne il mio primo vero fidanzato, anche se in quel periodo stavo già frequentando un altro ragazzo, lui mi rapì il cuore con le sue parole poetiche, intelligenti e spirito libero. Dopo 4 anni ci lasciammo, lo lasciai io perché faceva delle scelte che non prendevano minimamente in considerazione la nostra storia e me, è vero che se si sente il bisogno di fare un’esperienza non possiamo bloccare ma è anche vero che se ne dovrebbe almeno parlare prima di decidere. Quando la nostra storia si concluse soffrii tanto perché lo amavo ma non stavo bene per questo suo modo di fare.
Nel frattempo mi laureai ma non riuscivo a capire come riuscire ad essere sociologa dopo il mio percorso ,parlai con la sociologa del mio paese, servizi sociali, mandai curriculum ma niente, trovai così lavoro estivo per necessità economica tamponai così. Dopo circa 3 anni di libertà, poco prima della laurea conobbi poi un altro ragazzo che mi rapii il cuore ma stessa storia, dopo 5 anni gli chiesi di scegliere se sentiva dentro di se il bisogno di convivere e fare una famiglia in futuro ma lui aveva il bisogno di espandere le sue esperienze.
Mentre stavo con lui ebbi una brutta caduta che mi portò 3 interventi e 3 anni di cure mediche. Purtroppo non sono riuscita a recuperare i movimenti totali ma convivo e lavoro tranquillamente col problema di cui molti non se ne rendono neanche conto se poi non notassero la cicatrice.
Altri 4 anni da sola a conoscere persone sbagliate di cui alcune anche aggressive e poi ho conosciuto il mio attuale compagno.
Ci conosciamo dal 2017, lavoriamo nello stesso ambiente (entrambi facciamo i camerieri), d’inverno insieme, d’estate in posti diversi. Lui non vive in Calabria quindi risulta difficile pensare ad una futura convivenza considerando il lavoro che facciamo(che lui ha sempre fatto e non vuole cambiare) sia per il tipo di vita lavorativa che per la lontananza delle rispettive abitazioni familiari.
Vorrei avere una mia vita, costruire un percorso insieme a lui che mi promette sempre che quando sarà ne parleremo ma continuo ad intravedere un continuo rimandare e nulla di concreto. Ora a me serve lavorare ed avere risparmi ed indipendenza economica ma al momento ho solo questo e non riesco a capire come far evolvere questa situazione senza metterlo alle strette, perché come l’esperienza mi ha insegnato non posso forzare nessuno ma non vorrei nemmeno essere troppo estrema nelle decisioni. Lui qualche mese prima di conoscermi si stava per sposare ma poi avendo conflitti con la sua ex ha lasciato che lei lo allontanasse.
Tendenzialmente so quello che voglio, anche se mi sono accontentata in tante situazioni (come ad esempio il lavoro che mi permette di mantenermi , ma non è quello che avrei voluto per il mio futuro soprattutto per i sacrifici fatti dalla mia famiglia e da me), sono sempre stata consapevole del fatto che scegliendo una strada avrei rinunciato all’altra.
Nel profondo del mio cuore vorrei che ci fosse un cambiamento positivo ma sono cosciente che il primo cambiamento dovrebbe avvenire dentro di me. Ora mi chiedo da dove dovrei partire?
Chiedo scusa per la lunghissima mail , prima di un vostro consiglio vorrei fornirvi più elementi possibili per valutare, considerando la storia, il vissuto ed anche il temperamento.
Grazie !

Cara K.,
ti ringraziamo per aver condiviso la tua storia e le tue emozioni con noi. Dal tuo racconto emerge un vissuto caratterizzato da separazioni e interruzioni, e immaginiamo quanto possa essere stato difficile per te fare determinate scelte in molti ambiti della tua vita.
Ci arriva una grandissima capacità e forza nel far fronte a situazioni stressanti, che in termine tecnico chiamiamo resilienza. È una competenza che si sviluppa in alcune persone nel momento in cui si trovano ad affrontare ripetutamente situazioni faticose o dolorose. Comprendiamo conseguentemente la necessità di voler creare una tua serenità, un tuo percorso avendo al tuo fianco una persona con la quale condividere una quotidianità.
Da quello che ci racconti leggiamo che già una volta hai deciso di andare avanti per la tua strada allontanandoti da una persona che sentivi non in grado di essere presente per te e di soddisfare i tuoi bisogni. Ciò che ci colpisce sono le analogie della tua storia attuale rispetto a quella precedente. Da quello che scrivi sembra che le due situazioni siano per certi versi molto simili, nel passato però hai deciso di non proseguire la tua relazione, mentre nella relazione attuale non ti senti sicura della possibile scelta da prendere. Che caratteristiche ha questa persona che ti portano a sperare in un cambiamento? Quali sono i benefici che ottieni rimanendo con il tuo compagno? A quale dei tuoi bisogni presta attenzione? In cosa invece manca? Spesso poniamo delle domande al mondo esterno per ricevere quelle risposte che non riusciamo a trovare. Ma cosa succederebbe se quelle stesse domande le rivolgessimo a noi stessi? Siamo molto bravi a custodire dentro di noi ciò che siamo, ciò che vogliamo, quali sono i nostri sogni e i nostri obiettivi, e cerchiamo all’esterno le conferme che possano indirizzarci verso una decisione piuttosto che un’altra. La brutta e allo stesso tempo bella notizia è che nessuno meglio di noi sa cosa è più giusto. Anche nei momenti di confusione e incertezza se concentriamo le nostre energie sul fermarci e sull’ascoltare apertamente ciò che sentiamo, è molto probabile che le risposte vengano da sé.
Molto spesso quello che ci impedisce di prendere una decisione è la paura di ciò che potrebbe succedere una volta fatto il passo. Non è mai facile ammettere a se stessi scomode verità che però abbiamo dentro di noi. Soprattutto in una relazione, è difficile e faticoso pensare di dover ricominciare, reinventarsi, ricrearsi, ma tu stessa affermi che il primo cambiamento dovrebbe partire da te. Da ciò che scrivi ci sembra che tu sia una persona con una forte capacità introspettiva, in grado di accettare ciò che senti nel bene e nel male, senza raccontarti troppe scuse. Forse potresti chiederti cosa ti impedisce di partire da te per quel cambiamento che tanto vorresti. Cosa ti frena dal metterti al centro? Cosa pensi possa aiutarti nel perseguire questo obiettivo? Cosa è in tuo potere al momento? Quale potrebbe essere il primo passo?
Nella tua lettera ci hai fatto una domanda per avere una risposta, in realtà la nostra risposta è piena di ulteriori domande, probabilmente perché, a volte, non sono tanto le risposte quelle che vanno cercate, ma le domande da farsi per far sì che corrispondano alle risposte che abbiamo già dentro di noi.
Ti auguriamo buona fortuna nella ricerca della tua strada, sentimentale e non.
Un caro saluto
Dott.ssa Cavalieri e Dott. Orelj
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